Trasporti
Il percorso dell’A18, la prima autostrada aperta in Sicilia.
L’A29dir
Alcamo-Trapani vista da Segesta.
Strade
La Sicilia dispone di varie
autostrade, che collegano tra loro le principali città della regione.
Essa è la regione con più rete autostradale nel suo territorio.
* Autostrada A18 Italia.svg L’A18 Messina – Catania, che collega
le due maggiori città della Sicilia orientale, a pedaggio. Nel 2003 ha
registrato un traffico di circa 28 milioni di autoveicoli. È molto
importante anche per l’assenza di adeguate vie alternative per il
traffico pendolare. Nel tratto in provincia di Messina l’autostrada è un
seguito di ponti e gallerie, dato che i Monti Peloritani giungono fino
al mare; in provincia di Catania l’Etna scende dolcemente verso il mare e
dunque spariscono le gallerie (centri principali attraversati:
Taormina, Giarre, Acireale); l’autostrada è completata dalla Autostrada
A18dir Italia.svg diramazione A18dir della lunghezza di 5 km che porta
verso il centro di Catania.
* Autostrada A18 Italia.svg L’A18 Siracusa – Rosolini, che
collega il capoluogo areturseo ad alcuni dei maggiori centri della sua
provincia. Al momento non è un’autostrada a pagamento ma nel futuro è
previsto il completamento dei caselli autostradali e l’applicazione del
pedaggio; centri principali attraversati: Avola, Noto, Rosolini;
* Autostrada A19 Italia.svg L’A19 Palermo – Catania, che collega
le due metropoli principali, non a pagamento. Ha rotto lo storico
isolamento dell’interno della regione. Attraversa caratteristiche zone
scarsamente abitate, eccezion fatta per il tratto lungo il Mar Tirreno
in provincia di Palermo, e i collegamenti via autobus permanenti sono
assicurati dalla SAIS Autolinee S.p.A.; centri principali attraversati:
Enna, Caltanissetta e le due zone industriali di Termini, vicino Palermo
e Dittaino, vicino Enna;
* Autostrada A20 Italia.svg L’A20 Messina – Palermo, completata
nel luglio 2005 dopo oltre 20 anni di lavori, è un importante asse
autostradale a pedaggio che permette di raggiungere le due città
facilitando gli spostamenti, soprattutto commerciali. Nel 2003 ha
registrato un traffico di circa 21 milioni di autoveicoli. Corre lungo
il Mar Tirreno con ponti e gallerie in perenne successione, tranne nella
zona di Milazzo; centri principali attraversati: Milazzo, Barcellona
Pozzo di Gotto, Patti, Capo d’Orlando, Sant’Agata di Militello, Cefalù,
Termini Imerese e Bagheria.
* Autostrada A29 Italia.svg L’A29 Palermo – Mazara del Vallo, e
la diramzione Autostrada A29dir Italia.svg Alcamo – Trapani, entrambe
senza caselli, collegano il capoluogo con la parte occidentale della
regione. Essa è l’autostrada in cui nello svincolo di Capaci, morì il
giudice Giovanni Falcone sua moglie e la sua scorta, in tale svincolo
per entrambi i sensi di marcia sono stati posti due colonne metalliche
per ricordare la tragedia.È priva di stazioni di rifornimento. Centri
principali attraversati: Alcamo, Castellammare del Golfo, Castelvetrano,
Mazara del Vallo.
* Italian traffic signs – raccordo autostradale 15.svg La RA15 o
Tangenziale di Catania è un asse viario di fondamentale importanza
della lunghezza di 24 km che permette di bypassare il centro urbano di
Catania. Mette in comunicazione l’A18 per Messina con l’A19 per Palermo e
l’autostrada per Siracusa, oltre a diverse strade statali della Sicilia
orientale.
* Italian traffic signs – Autostrada CT-SR.svg L’autostrada
Catania-Siracusa, al momento priva di numerazione, è stata aperta al
transito nel dicembre del 2009 ed ha una lunghezza totale di 25 km.
Collega il RA15 (tangenziale di Catania) all’uscita Augusta-Villasmundo
della SS114 Orientale Sicula dove senza soluzione di continuità prosegue
con caratteristiche autostradali fino all’autostrada Siracusa-Gela
(A18); centri principali attraversati: Lentini-Carlentini.
Lavori in corso
È in fase di progettazione definitiva la tratta autostradale di
completamento dell’A18 Siracusa – Gela (completata solo sino a Rosolini)
ed è in fase di elaborazione la chiusura dell’anello della A29/A29dir,
da Mazara del Vallo a Birgi.
Il 23 dicembre 2009 sono stati avviati i primi cantieri, relativi ai
lavori propedeutici, del ponte sullo stretto di Messina. Sono in corso,
inoltre, i lavori di adeguamento a 4 corsie della statale
Agrigento-Caltanissetta; in fase avanzata sono i progetti per adeguare a
caratteristiche autostradali anche la Palermo-Agrigento e la
Catania-Ragusa: come si vede, i 3 progetti principali oggi in corso
riguardano la creazione di assi di penetrazione nel sud dell’Isola,
quasi del tutto privo di autostrade. Inoltre nei piani della regione è
anche prevista una superstrada Castelvetrano-Agrigento-Gela per chiudere
l’anello della rete stradale siciliana.
Ferrovie
La stazione della Ferrovia
Circumetnea a Randazzo.
La Sicilia è connessa al resto della penisola dal gruppo nazionale
FS (Ferrovie dello Stato) e da Trenitalia. Tuttavia la rete ferroviaria
siciliana non è molto sviluppata in termini di capacità. Comunque sia,
le ferrovie collegano tutte le province. Le ferrovie elettrificate a 3
kV (tensione nazionale ferroviaria) costituiscono oltre il 60% (800 km)
di tutte le linee di questa regione, mentre i restanti 583 km di linea
sono percorsi dai soli mezzi Diesel.
Le linee a doppio binario (esclusi i raddoppi in fase di
attivazione) sono 169 km e sono presenti parzialmente solo sulle
direttrici essenziali, quali la Messina-Palermo (tirrenica) e la
Messina-Catania-Siracusa (dorsale jonica), mentre per il restante 88%
sono a binario unico (1.209 km)[17]. Le linee attuali sono in gran parte
risalenti ai primi decenni dell’unità d’Italia, eccetto la tratta
Caltagirone-Gela aperta all’esercizio alla metà degli anni settanta e la
variante della galleria dei Peloritani all’interno del comune di
Messina tra la stazione centrale peloritana e Villafranca Tirrena.
Esiste quindi un’impellente esigenza di ammodernamento e riprogettazione
degli itinerari che non decolla per cronica mancanza di
stanziamenti,scusa della classe politica dirigente locale soprattutto e
anche nazionale corrotta e inefficiente. Da segnalare tuttavia i lavori
di ammodernamento con raddoppio della tratta Palermo-Messina, iniziati
molti anni fa, di velocizzazione della Palermo-Agrigento e di
potenziamento della tratta Fiumetorto-Caltanissetta Xirbi. Permane
ancora chiusa nonostante la sua validità turistica la ferrovia della
Valle dell’Alcantara, fino a Randazzo, chiusa inspiegabilmente anni fa
dopo un parziale ammodernamento. A livello nazionale la Sicilia oltre ad
essere terminale del famoso corridoio 1 che collegherà Berlino a
Palermo collegando la pensiola scandinava al bacino del Mediterraneo, la
regione rientra almeno a livello progettuale nella mappatura delle
ferrovie ad alta velocità italiane.A questo proposito le linee
Palermo-Messina;Messina-Catania-Siracusa;Palermo-Caltanissetta-Catania;,
dovrebbero essere interessate dal raddoppiamento prima e
dall’ammodernamento dopo per potere accogliere treni eurostar e ad alta
velocità di utlima generazione.Nel 2009 RFI ha ultimato i lavori, per il
doppio binario tra Rometta e Pace del Mela, in modo da completare tutta
la tratta ad alta capacità Messina-Patti (intervento propedeutico al
Corridoio 1 Berlino-Palermo diretto).Mentre è del tutto scomparsa la
vasta rete ferroviaria statale a scartamento ridotto, che collegava
numerosi centri intra-regionali tra loro e con la rete FS, rimane attiva
e con un buon programma turistico, la Ferrovia Circumetnea che effettua
il periplo del vulcano Etna da Catania Borgo a Riposto, con un
consistente programma di rinnovamento e potenziamento, parzialmente
eseguito nel tratto cittadino, a Catania, che collegherà il centro a
Paternò con treni di tipo moderno a scartamento ordinario su linea a
doppio binario.Sono state dismesse anche la linea Palermo-Corleone-San
Carlo, nel 1953 e la Castelvetrano-San Burgio-San Carlo.
Aeroporti
Piazzale di sosta dello scalo di
Punta Raisi
Edificio principale dell’Aereporto di Trapani-Birgi
La Sicilia è una delle regioni più all’avanguardia nel traffico
aereo italiano, principalmente per via dei crescenti afflussi turistici e
del fatto che sia un’isola alquanto distante delle grandi aree urbane
del nord; è servita da tre aeroporti internazionali e da due che hanno
collegamenti di linea:
* Aeroporto di Catania Vincenzo Bellini, sesto scalo nazionale
per volume di traffico.[18]
* Aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino, decimo scalo italiano
per numero di passeggeri
* Aeroporto di Trapani-Birgi Vincenzo Florio, ventitreesimo scalo
italiano per numero di passeggeri, fortemente in crescita, che effetta
giornalmente con un gran numero di compagnie voli per città italiane ed
europee. Civile e militare.
* Aeroporto di Comiso Vincenzo Magliocco, in corso di attivazione,
probabilmente nel 2010, si prevede sarà di grande importanza poiché al
centro delle province di Ragusa, Caltanissetta, Enna, Siracusa e della
parte Sud del catanese.
Esistono anche altri aeroporti minori:
* Aeroporto di Lampedusa, con collegamenti anche dal Nord
Italia.
* Aeroporto di Pantelleria, tra gli aeroporti, situati in territorio
insulare, più organizzati.
* Aeroporto di Palermo-Boccadifalco, che è stato sostituito anni fa
dall’attuale scalo di Punta Raisi, ma che tende ad essere rilanciato per
il grande flusso di passeggeri del capoluogo siculo, attualmente ospita
un aeroclub.
* Aeroporto di Sigonella, (LICZ) (militare italiano ed
americano).
Porti
Il traffico marittimo ha i suoi
maggiori punti di riferimento nei porti di Messina, Palermo, Catania,
Augusta, Trapani e Gela.
Il porto di Messina è il più grande porto naturale attrezzato della
Sicilia, utilizzato sia come porto commerciale che militare (è sede di
uno storico arsenale militare) e che, con il movimento annuo di circa 10
milioni di passeggeri, è il primo porto italiano nel settore. In
provincia va inoltre ricordata l’importanza del porto di Milazzo, che
effettua collegamenti con le isole Eolie.
I cantieri e le torri del porto di Palermo
Il porto di Palermo è uno degli scali merci e passeggeri più
importanti del Mediterraneo, storicamente il più antico di Sicilia e
proprio intorno a lui si sviluppò la prima città. Infatti Palermo
significa proprio "tutta porto"; Il porto di Palermo nell’Ottocento
divenne sede di prestigiose compagnie di navigazione, negli ultimi anni
ha avuto molta importanza il settore crocieristico, settore nel quale ha
registrato enormi aumenti che lo hanno reso una delle mete preferite
d’Italia e prima meta del meridione. I suoi cantieri sono tra i più
attivi dell’Italia, e ogni anno sono tante le parti di navi qui
costruite.
I porti di Messina, Catania e Riposto sino al 1860 erano fra i
principali porti commerciali del Mediterraneo in quanto dal primo
partiva il grano e la seta per quasi tutta l’Europa, dal secondo
manufatti, prodotti agricoli e zolfi semilavorati, dal terzo soprattutto
vini del comprensorio etneo. Infatti per millenni la Sicilia era
chiamata "il granaio d’Europa" ed era fiorentissima l’industria
manifatturiera grazie alle coltivazioni del baco da seta che faceva
concorrenza alla Cina e che fu boicottata dal governo centrale per
favorire la nascitura industria manifatturiera del nord est d’Italia,
appena liberato dal dominio austriaco. La Sicilia, inoltre aveva
numerose cave d’argento, nonché tante cave di marmo che furono chiuse
(nonostante molte ne siano rimaste nel trapanese). Non rimaneva alla
Sicilia che l’industria agrumicola e quella dello zolfo che
abbisognavano per sopravvivere di linee ferrate per il trasporto delle
merci ai porti che furono realizzate in forte ritardo, per cui i porti
di Messina, Catania e Riposto (agrumicolo), persero ben presto
d’importanza. Questo settore presenta, ancora, enormi potenzialità
inespresse a causa dell’insufficienza delle strutture portuali e delle
vie di comunicazione, stesso discorso per il settore commerciale,
crocieristico e diportistico.
Si colloca quarto scalo siciliano, il porto di Trapani, che ai tempi
dei Romani assieme al porto di Marsala rivestiva una grande importanza
nel Mediterraneo, sia per il sale e la sua esportazione, ma anche per il
tonno rosso e il corallo, per cui Trapani è oggi una meta ricercata in
tutto il mondo. Attualmente Trapani effettua collegamenti giornalieri
con i maggiori porti del Nord e centro Italia, con le isole Egadi, e
persino con la Tunisia e la Sardegna. In provincia di Trapani vanno
annoverati anche il più grande porto peschereccio della Sicilia, il
porto di Mazara del Vallo. Inoltre si ricordi il porto di Marsala che
collega alle isole Egadi e Pantelleria, e il porto turistico di
Castellammare del Golfo. Testimonianza dell’archeologia navale è
Marsala, dove sono stata rinvenute diverse navi puniche; le stesse
battaglie combattute nelle Egadi e zone circostanti tra romani e
cartaginesi, e prima tra Greci e Fenici (ad esempio Mothia) hanno
lasciato resti di una grande attività e civiltà marinara, sin dal
passato.
Il porto di Gela, che è il sesto dell’isola per tonnellate di merci
movimentate, sposta soprattutto prodotti petroliferi e carichi secchi in
quanto serve il polo petrolchimico della città; il vicino porto rifugio
ha invece carattere turistico e commerciale.
Considerando i flussi turistici va ricordato anche il porto di Porto
Empedocle in provincia di Agrigento, famoso per essere l’unico scalo
italiano ad effettuare, via mare, una traversata diretta per le isole
Pelagie.
Infine occorre ricordare altri porticcioli minori, specialmente
quelli delle mete turistiche, Cefalù, San Vito Lo Capo, e quelli
dedicati alla pesca come Scoglitti, Porto Palo e molti altri.
In Sicilia si ha una forte carenza di porti turistici in grado di
gestire l’importante traffico diportistico, con la possibilità di una
buona ricaduta occupazionale ed economica, anche se è in fase di
realizzazione il porto turistico di Siracusa nell’attuale molo
S.Antonio; un altro importante porto è quello di Marina di Ragusa che ha
iniziato le attività il 3 luglio del 2009, ha una capienza di oltre 800
posti barca e sarà uno dei 3 "porti Hub turistici" della Sicilia; da
non dimenticare, infine, il porto di Pozzallo che, oltre al trasporto
merci, viene impiegato per più collegamenti quotidiani con Malta. Il
vero problema è spesso legato a motivazioni burocratiche (lentezza
nell’approvazione dei piani regolatori) ma anche quello di reperire i
fondi necessari all’ammodernamento e alla gestione delle strutture
stesse. Altri porti turistici sono in realizzazione nel trapanese, nel
messinese e nel palermitano.